Le celebrità si uniscono per sensibilizzare e sensibilizzare sulla paralisi di Bell

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  • 24 November 2024
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L’impatto della paralisi di Bell: Amy Green e Tulisa Contostavlos condividono le loro storie

Quando Amy Green ha visto per la prima volta Tulisa Contostavlos su I’m a Celebrity…Get Me Out of Here, ha sentito un legame inaspettato. Nonostante i loro diversi aspetti, entrambe le donne condividono una profonda esperienza con la paralisi di Bell, una condizione che colpisce circa 100.000 individui nel Regno Unito. Per Amy, vedere Tulisa su una piattaforma così importante offre speranza per una maggiore consapevolezza su questa condizione spesso fraintesa.

Sensibilizzare attraverso storie personali

Amy Green, ora 42enne, ha riconosciuto gli effetti della paralisi di Bell sul volto di Tulisa e ha notato che entrambe le donne hanno sperimentato una simile mancanza di volume nei loro lineamenti facciali. Ha espresso il suo apprezzamento per la presenza di Tulisa in prima serata in televisione, affermando: > “Non puoi avere una piattaforma più grande di I’m a Celebrity per parlare di cose, quindi è meraviglioso che lei sia lì”. Tulisa, 36 anni, ha inizialmente rivelato la sua lotta contro la paralisi di Bell durante un’apparizione nel podcast di Olivia Atwood. Il suo viaggio è iniziato a 24 anni, quando ha dovuto affrontare sintomi debilitanti che le hanno lasciato il viso cadente per diversi mesi. Sebbene abbia subito diversi interventi chirurgici per migliorare le sue condizioni, ha dovuto affrontare critiche per il suo aspetto durante lo show. Parallelamente, l’esperienza personale di Amy è iniziata sette anni fa, in seguito a un periodo di lavoro stressante. Dopo aver lavorato più di 60 ore a settimana e aver gestito più lavori, ha manifestato sintomi improvvisi che hanno portato alla sua diagnosi. Ricorda vividamente di essersi guardata allo specchio e di essersi resa conto che qualcosa non andava mentre il suo viso iniziava a cadere. Le ci sono voluti più di 18 mesi per riprendersi completamente dalla condizione. Continua a vivere con gli effetti residui, notando che alcune aree del suo viso rimangono immobili.

La strada da percorrere: forza attraverso le avversità

La paralisi di Bell è caratterizzata da debolezza temporanea o paralisi dei muscoli facciali, che influisce sulle attività quotidiane come mangiare e parlare. Mentre Amy ha scelto di seguire la terapia fisica piuttosto che interventi chirurgici come il Botox, credendo che non avrebbe prodotto risultati costanti, sottolinea l’importanza della scelta personale nel trattamento.

“Penso che mi abbia reso più empatica”, ha riflettuto su come la sua esperienza abbia plasmato la sua visione della vita. “Mi ha aperto gli occhi per comprendere le disabilità delle altre persone”. Mentre entrambe le donne si battono per la sensibilizzazione sulla paralisi di Bell attraverso i loro viaggi pubblici, Amy esprime ottimismo sull’impatto di Tulisa: > “È davvero bello averlo. Penso che sia positivo che diano una piattaforma a cose del genere”. Condividendo le loro storie, sia Amy che Tulisa non solo stanno sensibilizzando, ma stanno anche ispirando altre persone colpite da sfide simili. Le loro esperienze evidenziano l’importanza dell’empatia e della comprensione in un mondo in cui molti affrontano silenziosamente le disabilità.

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