Proposta di legge per il suicidio assistito introdotta in Inghilterra e Galles
Un cambiamento significativo nella legislazione sanitaria è all’orizzonte, poiché un nuovo disegno di legge mirato a legalizzare il suicidio assistito per gli adulti malati terminali è stato formalmente presentato alla Camera dei Comuni. La cui discussione e votazione sono previste per il 29 novembre, questa proposta di legge, nota come Terminally Ill Adults (End of Life) Bill, mira a dare potere alle persone di età superiore ai 18 anni che soffrono di malattie terminali di scegliere di porre fine alla propria vita con l’assistenza medica.
Disposizioni chiave del disegno di legge
Questo disegno di legge delinea chiaramente il quadro normativo per la morte assistita.
- Un medico può preparare i farmaci necessari, ma il malato terminale deve somministrarli personalmente.
- Nessun operatore sanitario o terza parte sarebbe autorizzato a somministrare la sostanza.
- La partecipazione a questo processo rimarrebbe del tutto volontaria per i medici, che non sarebbero obbligati a impegnarsi nella morte assistita.
Questa pratica è classificata come suicidio assistito dal medico, distinta dall'eutanasia volontaria, in cui un operatore sanitario somministra direttamente farmaci letali al paziente.
Inoltre, il disegno di legge stabilisce rigide misure di salvaguardia contro la coercizione. Sarebbe illegale per qualsiasi individuo fare pressione o ingannare qualcuno affinché dichiari il suo desiderio di porre fine alla propria vita. I trasgressori potrebbero affrontare gravi sanzioni, tra cui la reclusione fino a 14 anni.
La legislazione proposta si applica specificamente a Inghilterra e Galles, mentre in Scozia sono in corso discussioni su misure simili. Inoltre, giurisdizioni come Jersey e l’Isola di Man hanno già espresso sostegno alle iniziative di suicidio assistito.
Criteri di ammissibilità e preoccupazioni
I candidati ammissibili secondo questa proposta sono adulti che si prevede abbiano sei mesi o meno di vita. I sostenitori di un gruppo trasversale sostengono che le leggi attuali potrebbero non servire efficacemente gli interessi dei pazienti.
Personaggi come Sir Ed hanno espresso preoccupazione, temendo che le popolazioni vulnerabili, tra cui anziani e disabili, possano sentirsi eccessivamente spinte a optare per il suicidio assistito, perché temono di essere percepite come una pena.
Mentre proseguono i dibattiti in Parlamento e il sentimento pubblico evolve, questa proposta di legge rappresenta un momento cruciale nel dibattito sulle scelte di fine vita.
Un contesto più ampio
L’introduzione di questa proposta di legge riflette una tendenza crescente verso il riconoscimento dell’autonomia del paziente nelle decisioni di fine vita in varie regioni. Man mano che gli atteggiamenti della società cambiano e sempre più giurisdizioni prendono in considerazione misure simili, sarà essenziale affrontare queste discussioni con attenzione ed empatia, assicurando che gli individui vulnerabili siano protetti e rispettando i loro desideri.